Sto leggendo “Sulle rive del Nilo” di Edda Bresciani, bel libro edito dalla Laterza, pieno di curiosità storiche sull’antico Egitto e corredato di splendide tavole a colori. Per un amante della storia e della narrativa è il paradiso.
A pagina 195 scopro del papiro Nevill su cui un uomo, rimasto ignoto, vergò circa tremila anni fa le seguenti parole di supplica a un dio anch’esso rimasto ignoto. L’uomo chiedeva aiuto per un caso di stoffe rubate di cui era stato sospettato colpevole.
“Avrei voluto parlarti di alcune mie questioni, ma è successo che tu eri nascosto nella tua sede, dove nessuno può entrare per portarti un messaggio. Mentre aspettavo [di parlarti], trovai Hori, lo scriba del tempio funerario di Usermaara-Meriamon (Ramesse III), il quale mi disse ‘Io posso entrarci’. Così io te lo mando. Vedi, quando oggi scoprirai i segreti uscendo in processione, decidi la questione dei cinque pezzi di stoffa di proprietà del tempio del faraone Horemheb, e degli altri due pezzi di stoffa dello scriba della necropoli, che il Visir non ha ricevuto e dice: ‘Le hai prese tu?’. Uno come te, che sta nella sede misteriosa e nascosta, deve far uscire la sua voce. Ma tu non hai mandato un messaggio né buono né cattivo. Ecco, ne hai dati ben undici a Isetii, la tua serva, al cospetto (del dio?), quando è entrata da lui, mentre invece per me non hai fatto uscire la tua voce, come (se venisse dalla) Duat di milioni (di anni).”
Un documento così fa la felicità dello storico (ovviamente) quanto del narratore di storia. Abbiamo un documento di tremila anni fa che ci indica chiaramente un aspetto importante del rapporto tra l’uomo e la divinità (la contrattualità è ammessa tra i due) e illumina certe “deviazioni” che non hanno tempo: è facile, dietro la lamentela riguardo la serva Isetii che ha ottenuto ben undici (!) risposte dal dio, immaginare un sacerdote corrotto che fa “parlare” la statua del dio quando gli fa più comodo.
Spero di aggiornarvi con altre curiosità o trovare il tempo di postare qualche tavola a colori.
Buona lettura!
L’ha ripubblicato su l'eta' della innocenza.
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