“Così vidi io già temer li fanti
ch’uscivan patteggiati di Caprona,
veggendo sé tra nimici cotanti”
Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno Canto XXI vv. 94-96.
Gli anni ’80 del XIII secolo furono decisamente particolari nel loro sviluppo. La lotta decennale tra i cosiddetti guelfi e ghibellini subì una radicale trasformazione nei suoi intendimenti. Se l’imperatore Federico II erano morto ormai da quarant’anni e la sua dinastia l’aveva seguito poco dopo a causa delle tremende disfatte di Benevento e Tagliacozzo, anche il lato guelfo in quegli anni rimase tremendamente sfiduciato.
No, non v’era stato il ritorno di un qualche imperatore che come un novello Barbarossa era disceso per riportare l’ordine in Italia, anzi il Sacro Romano Impero languiva in un lungo intervallo d’interregno a cui solo alla fine del Duecento si stava venendo a capo con difficoltà grazie all’influenza della nascente dinastia degli Asburgo guidati da Rodolfo I.
Il partito…