LA GLADIATRICE – ROMANZO STORICO

 


Ho scritto un romanzo!

Fine del I secolo d. C.  L’imperatore Domiziano, che si fa chiamare con l’appellativo di “dominus et deus”, annuncia la sua visita in una città del nord Italia. Per festeggiare l’evento, ordina che siano preparati in suo onore dei giochi tra gladiatori. Il nobile Gaio Valerio, organizzatore dei giochi, deve soddisfare la volontà dell’imperatore di veder combattere una gladiatrice. La prescelta è Eilis, schiava di origini britanniche che nell’arena si è guadagnata il soprannome di Fenice. Le richieste imperiali però non si fermano qui…

Ed ecco un estratto (PDF) con il primo capitolo!

La gladiatrice: capitolo 1

Copertina
La gladiatrice
è un romanzo storico ambientato in epoca imperiale romana. Racconta la storia di Gaio Valerio, un nobile costretto a servire e adulare l’imperatore Domiziano, e di Eilis, britannica, schiavizzata dai Romani ma che si è riscattata nell’arena. Sarà proprio una circostanza tragica (ma normalissima per l’epoca!) a far incontrare e scontrare i nostri due personaggi.

Lo spunto iniziale è uscito fuori, un paio di anni fa, da una discussione con mia sorella. Come sarebbe una storia in cui il cliché di “gladiatori e matrone” viene ribaltato? Da lì, una lunga fase di progettazione, scrittura e revisione. Prima di ogni cosa, però, di ricerca storica.

Il mondo dei gladiatori è ben noto agli studiosi, agli appassionati e al grande pubblico. Quello delle gladiatrici molto meno. Il fenomeno era meno diffuso e meno importante di quello maschile; ciò nonostante, le gladiatrici sono esistite, hanno lottato, hanno vissuto e hanno sofferto come tutti gli altri. Ho voluto quindi anche omaggiare queste donne, quasi totalmente sconosciute, attraverso la figura di Fenice (nome di battaglia di Eilis, la nostra protagonista). La fase di documentazione è stata lunga. Ho raccolto le principali testimonianze storiche sulle gladiatrici in questo articolo: Le gladiatrici – Testimonianze e reperti. Due libri mi sono stati particolarmente utili per ricreare il mondo dei gladiatori nel suo complesso:

  • Un giorno al Colosseo. Il mondo dei gladiatori, Fik Meijer, traduzione di C. Di Palermo, Laterza, 2006.
  • Gladiators 100 BC – AD 200, Stephen Wisdom e illustrazioni di Angus McBride, Osprey Publishing, 2001.

Poi, la scrittura. Se mi seguite già da qualche tempo saprete che scrivo da un mucchio di tempoLa gladiatrice è il primo romanzo che (auto)pubblico, ma è solo uno fra quelli che “ho nel cassetto.” Magari un giorno vedranno anche loro la luce (come quel romanzo sulla guerra di Gallia…)!

Per il momento il libro è disponibile solo su Amazon in formato Ebook Kindle. Non possiede nemmeno un ISBN! Conto di poter fornire un cartaceo o altri formati in futuro. Quello che importa, penso, è che piaccia a voi. Leggete il primo capitolo. Se volete, acquistatelo. Se volete farmi sapere qualcosa, scrivetemi pure qua sotto (o in privato alla pagina Contatti).

Se volete l’opera per poterla segnalare e/o recensire, contattatemi alla mail: narraredistoria@gmail.com.

Ed ecco il Link Amazon per acquistarlo! Il romanzo è disponibile gratis su Kindle Unlimited!

Buona Lettura!


E’ finalmente disponibile il cartaceo! Sempre allo stesso link, per il momento solo su Amazon!

Ho anche scritto una serie di approfondimenti storici sul mondo dei gladiatori e su alcune ricerche che ho effettuato per scrivere il romanzo:

[LA GLADIATRICE] L’epoca di Domiziano
[LA GLADIATRICE] Il lanista, imprenditore di gladiatori
[LA GLADIATRICE] I noxii: la morte nell’arena
[LA GLADIATRICE] I prezzi dei Giochi
[LA GLADIATRICE] Auctorati, i volontari dell’arena
[STORIA] Le gladiatrici – Testimonianze e reperti


Hanno parlato del mio romanzo:

La bottega dei libri
Il mio mondo di libri
Il Velo

Qualche recensione da Amazon:

Recensioni amazon

Auguro di nuovo buona lettura!


 

16 pensieri su “LA GLADIATRICE – ROMANZO STORICO

      1. Comunque ho finito il tuo libro qualche giorno fa, ti ho scritto la recensione direttamente sulla pagina di Amazon. Ben fatto davvero, spesso le prime opere di autori sembrano la scopiazzata di qualche testo ben più famoso, ma la tua opera è originale e interessante, spero che pubblicherai ancora in futuro.

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      2. Non serve ringraziarmi, ho scritto quello che penso. Comunque più tardi pubblicherò un articolo-recensione sui libri che ho letto nell’ultimo mese, ho citato anche te, spero che non ti dispiaccia.

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  1. Lo sto leggendo (quello che hai scritto qui mi ha convinta a scaricarlo). Allora:
    1. Ti picchierei selvaggiamente tutte le volte (molte, praticamente tutte) che lanci “gli” e “le” alla ‘ndo cojo cojo, per cui non si sa mai se significhi a lui o a lei.
    2. Ti picchierei pesantemente quando (finora una sola volta, per la verità) usi un indicativo al posto del congiuntivo.
    3. Ti picchierei moderatamente (ma non proprio tanto tanto moderatamente, però) per tutte le sviste, gli errori di distrazione eccetera, che si sarebbero potuti evitare con una rilettura in più o, meglio, facendolo leggere a una persona estranea che non sappia ancora niente della storia (niente, comunque, per tutti e tre i punti, in confronto a questa signora, scrittrice professionista pluripremiata) (abbi pazienza ma, come canta il Sublime Poeta, il maestro è nell’anima e nell’anima per sempre resterà, anche quando è da lunga pezza in pensione)
    4. La storia però è bella, non banale, ben costruita, i passaggi ben collegati, il ritmo incalzante, e soprattutto “prende”.

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    1. Ciao Barbara, grazie anzitutto per dedicare del tempo alla lettura della mia modestissima opera e, soprattutto, per commentarla adducendo delle motivazioni e degli argomenti. Ti rispondo punto per punto.

      1. La questione del “gli/le” è dovuta alla scelta del punto di vista della narrazione, che può essere più o meno interna al personaggio. Io propendo per una scrittura il più possibile immersiva (se vuoi approfondire, ne parlo nella sezione Scrittura). Non è una scelta facile ma la reputo la migliore per trasmettere qualcosa; ovviamente non sono un maestro, anzi! Cerco di migliorare.
      2. Questa dell’indicativo al posto del congiuntivo è voluta. In base al livello d’istruzione del personaggio cerco di farlo parlare e pensare in modo realistico. Nel mio romanzo abbiamo un istruito senatore e una gladiatrice analfabeta. Mi permetto una nota sull’attualità: in tempi in cui si parla di limitare il diritto di voto, ci tengo a mostrare che anche i meno istruiti hanno dignità e sentimenti pari agli “istruiti” e che anzi forse proprio la mancanza di istruzione permette loro di non essere raggiunti e plagiati dal potere.
      3. Mi scuso per i refusi. Il testo ha ricevuto una revisione esterna non professionale (tradotto, mia sorella hahaha) che ne ha corretti molti ma non tutti. Aggiungi che mi è venuto il sospetto di avere qualche leggerissimo disturbo della scrittura, non puoi immaginare la quantità di mancate accordanze tra genere e numero che trovo quando ricontrollo un mio testo!
      4. Questo mi fa molto piacere!

      Tra l’altro leggo il tuo blog da parecchio ma gli articoli di letteratura mi erano sinora sfuggiti. Mi aspetto un tuo commento dopo aver finito il romanzo, adesso!

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      1. Sì e no. D’accordo per i congiuntivi sbagliati a seconda di chi parla, ma per gli e le la questione non è grammaticale, bensì di comprensione, che è il primo obiettivo della comunicazione.
        I refusi, relativi soprattutto alle concordanze, sono effettivamente sterminati. D’altra parte a volte mi capitava, dopo avere corretto un compito, di rileggerlo, e poi rileggerlo, e poi ancora rileggerlo, e se arrivavo alla decima rilettura, ancora trovavo qualche errore che mi era sfuggito
        Confermo comunque, a lettura ultimata, il valore della creazione, che contiene anche alcuni “pezzi forti” di notevole impatto (chi mai potrà più dimenticare il pianto disperato di Fenice?)
        A quando il prossimo?

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      2. Ti ringrazio per tutto, per i complimenti e per le critiche, mi sono estremamente utili! Sono contento di averti lasciato qualcosa.

        Di materiale già impostato ma non “raffinato” ne ho parecchio da parte, questo primo romanzo (auto)pubblicato non è il primo che ho scritto, anzi. Rimarrò sicuramente in epoca romana ma forse varierò il genere. Ci sono molte possibilità, insomma.

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