[STORIA] Il duello giudiziario nel tardo medioevo – di Carlo Cavazzuti

Presento oggi un altro articolo di Carlo Cavazzuti, maestro di scherma storica, autore del saggio Gladiatoria e del romanzo storico Jean, che come saprete collabora da un po’ con questo blog. Oggi parliamo del duello giudiziario nel medioevo.

Buona lettura!


Introduzione

La stragrande maggioranza dei trattati schermistici prima dell’evoluzione della scherma in sport, è sì un piccolo manuale, ma non per cavalieri come si potrebbe essere portati a credere a una prima occhiata, bensì, per duellanti. All’epoca tali testi erano nominati “Fechtbuch”. Il fechtbuch è un trattato di scherma: un libello più o meno complesso redatto da un maestro d’armi, di solito con l’aiuto di un illustratore, che va a completare l’addestramento dei propri allievi. Era atto a ricordare a costoro le numerose tecniche di combattimento. Una sorta di piccolo manuale di ripasso da utilizzare al bisogno. Ma perché era necessario un libro del genere?

Per allenarsi al duello, per sopravvivere a un duello.

Il duello giudiziario fu, è stato sino in tempi recenti ed è tutt’ora in alcune parti del Mondo, un metodo molto utilizzato per dirimere una contesa tra due persone. Nonostante le condanne di diversi sovrani europei e papi che li misero fuori legge, il duello giudiziario è sempre stato presente nella cultura europea sino alla prima età del 1900. Nelle varie epoche e nelle varie locazioni cambia il modo di duellare, ma il principio alla base è pur sempre il medesimo: due persone si affrontano a mani nude, oppure più o meno armate sino a un risultato netto per chi sia il migliore. Possiamo identificare due tipi di duello: quello ordalico in cui si lascia alla divinità, a cui si appellano i contendenti prima del duello, di far sì che solo colui afferma il giusto trionfi sull’altro; e il duello giudiziario proprio che prevede lo scontro fisico come un normale procedimento legale per dirimere un contenzioso.

Non è del tutto corretto pensare ai duelli medioevali come qualcosa di rude e poco regolamentato. In realtà molto spesso erano vere e proprie cerimonie alla presenza di un pubblico numeroso, sia di villani che di nobili, lì non solo a godersi uno spettacolo sanguinoso, ma anche come testimoni per uno o per l’altro contendente.

Altrettanto fallace è l’idea che solo i nobili potessero sfidarsi a duello. In diversi testi analoghi a Gladiatoria, e in esso stesso, troviamo esempi lampanti di duelli tra borghesi e addirittura tra uomini e donne. Esempi sono i trattati del maestro tedesco Hans Talhoffer.

Gladiatoria MS Germ Quart 16
Manoscritto Gladiatoria, MS Germ Quart 16

Le modalità del duello medioevale nei vari territori ed epoche sono ancora oggetto di studio da parte degli storici per ottenere un’immagine meno frammentaria di un fenomeno estremamente diffuso. Abbiamo certezza delle modalità secondo cui poteva essere richiesto un duello e su come esso venisse eseguito solo per alcune aree geografiche e solo per ben precisi contesti storici. Un esempio di questa sequenza, almeno dal punto di vista del puro duello la potrebbe dare la serie di trattati del Gladiatoria, ma particolarmente interessanti sono anche quelle giunteci dai maestri Paulus Kal, Peter von Danzig e dell’anonimo trattato intitolato Goliath. Questi testi presentano un duello in cui i contendenti iniziano a cavallo con scontri di lancia, sino a giungere alla lotta a mani nude a terra, nei più estremi dei casi. Altri testi, tra cui quelli italiani presentano anche un’altra arma molto comune nei duelli: l’azza. Di solito composta da un grande e pesante martello con al lato opposto della testa battente una punta a becco di corvo e in cima uno spuntone, il tutto inastato su oltre un metro e mezzo di legno duro e resistente.

Si può dire che appare chiara una possibile sequenza delle armi utilizzate nel duello giudiziario di fine medioevo, in territorio tedesco e italiano, sia tra nobili e cavalieri, sia tra borghesi. È solamente una delle possibili metodologie che nello stesso periodo coesistevano in una regione geografica così ampia com’è l’Europa, nonché così pregna di diverse culture come lo poteva essere nel XV secolo.

Cause e preparazione al duello

Uno dei testi da cui otteniamo più informazioni in merito a come si svolgesse un duello giudiziario nella Germania medioevale è sempre un fechtbuch tedesco: il codice Thott redatto dal maestro Hans Talhoffer intorno all’anno 1459. Esso presenta una sorta di piccolo capitolo, che si ripresenta con poche variazioni anche in molti testi dello stesso maestro, dedicato alle modalità con cui si volgeva il duello.

Innanzi tutto ci presenta le sette “offese” per cui era possibile richiedere un duello: assassinio, alto tradimento, eresia, infedeltà a un signore (mancato servizio quando richiesto o abbandono del signore per vivere sotto altro vassallo), infedeltà, spergiuro o truffa e stupro. Come si può notare, a differenza dell’immaginario comune, non sono molte le “offese” che avrebbero fatto scaturire uno scontro armato.

Dopodiché ci viene illustrata la preparazione preliminare al duello in cui i due contendenti per procedere non dovranno essere al di sotto dei cinque gradi di parentela, dovranno avere almeno sette persone che possano confermare l’accusa e infine l’accusato dovrà essere in grado fisicamente di sostenere il duello ossia non essere né zoppo né cieco, in tal caso potrà rifiutarsi di partecipare.

Flos Duellatorum versione Getty
Flos Duellatorum, versione Getty

Se queste condizioni preliminari erano soddisfatte, l’accusatore si presentava davanti a un tribunale di tre giudici, enunciava il nome completo dell’accusato e rendeva una testimonianza completa dei fatti. A questo punto l’accusato era chiamato davanti alla stessa giuria a contestare la sfida presentando prove di innocenza o scusanti.
Solo se il tribunale non fosse riuscito a risolvere la situazione si sarebbe proceduto al duello, che avrebbe avuto luogo dopo sei settimane e quattro giorni, in cui i contendenti avrebbero avuto occasione di prepararsi burocraticamente (molto spesso un duello finisce con la dipartita di uno dei contendenti, quindi un testamento era pressoché d’obbligo), fisicamente e moralmente all’evento.

A entrambi i contendenti, durante questo tempo, era suggerito e consentito rivolgersi a maestri schermidori per prepararsi al combattimento. Proprio per questo l’esistenza dei trattati giunti fino a noi.

Ci viene anche indicato nel testo che il maestro dovrà essere una persona che sappia effettivamente trasmettere bene e con effetto l’arte, che sia pio, sobrio, non si appropri indebitamente delle finanze dei propri studenti, ma che soprattutto gli insegni tutta l’arte e non solo parte di essa.

A questo punto lo studente che si apprestava al duello veniva seguito dal suo maestro sotto diversi aspetti, non solo quello schermistico. Talhoffer ci presenta oltre agli esercizi schermistici, anche la dieta e l’organizzazione giornaliera che proponeva ai suoi allievi: alzarsi presto ogni giorno, interessarsi alla massa (andare di copro), tornare a casa e mangiare una fetta di Johannisbrot (un pane tipico della Germania medioevale preparato con farina di carrube e miele), praticare la scherma per due ore con vigore, non mangiare molti grassi a pranzo, praticare la scherma per altre due ore al pomeriggio e alla sera, prima di andare a dormire, mangiare un pezzo di pane nero imbevuto nell’acqua fredda, che gli avrebbe fatto fare grandi respiri e allargare il torace.
In quest’ottica il fechtbuh, molto probabilmente, serviva all’allievo per poter eseguire i propri esercizi ovunque anche in assenza del proprio maestro, o nel caso fosse sopravvissuto al duello, a mantenere ripassata l’arte schermistica.

Il duello

Dopo aver trascorso il tempo prescritto i due contendenti, accompagnati dal proprio maestro ed eventuale entourage, si recavano nella lizza, ossia il recinto o “Greis”, in cui si sarebbe svolto il duello. Entrambi avevano a disposizione un tendale per ripararsi e una sedia, in più, se ne avevano diritto, le proprie insegne di famiglia su una bandiera. Per ultima cosa, dietro di loro, la propria bara. A questo punto, il nobile che presiedeva il duello, assieme ai testimoni, controllava se i contendenti fossero realmente le persone che dovevano presentarsi (non ovunque e non per qualsiasi accusa era consentito avere un campione), controllava la correttezza e l’integrità delle armi infine richiedeva a entrambi di giurare, alla presenza di un membro del clero, che la propria causa fosse giusta e che non avrebbero utilizzato trucchi, magie o armi non ricevute dal proprio maestro di scherma.

Quando tutti questi preliminari erano condotti a termine venivano rimosse le suppellettili e il maestro di campo chiamava, nominandoli per tre volte ciascuno, i contendenti, invitandoli a prendere posto per il duello.

Una volta iniziato il combattimento esso non aveva termine sin tanto che uno dei due contendenti non lasciava la lizza in segno di abbandono, professava la sua colpevolezza o veniva ucciso. Se si tentava la fuga prima del duello o durante esso si dava evidente segno di colpevolezza e di seguito, se acciuffati, si era sommariamente uccisi dalle guardie.

Quello appena descritto è solo una delle possibilità di il duello giudiziario, o “Kampffechten” come definivano i maestri tedeschi, in cui avremmo potuto imbatterci.
Esistevano anche i “Riti franchi” in cui i contendenti, da quel che si può identificare dall’abbigliamento riportato sui testi, che è sempre estremamente simile, quasi fosse una sorta di divisa, erano probabilmente borghesi. Essi si sfidavano con mazze o spade accompagnate da grossi scudi, oppure con gli scudi solamente.

Infine, anche se le prove storiche sono assai misere, avvenivano duelli tra contendenti di sesso diverso, dove il maschio, armato solamente di mazza, era in piedi in una buca dalla quale fuoriusciva solo con il busto e le spalle mentre la femmina, in piedi sul terreno, combatteva con un grosso sasso avvolto nel proprio velo come se fosse una mazza incatenata.

Di questo ultimo tipo di duello le prove sono certe, ma rispetto agli altri solo una manciata di testi riportano il fatto e solamente in territorio germanico.

Del panorama europeo (anche se i dati in nostro possesso sono di provenienza principalmente germanica) in ambito duellistico si è tentato di dare una scorsa, chi volesse approfondire tali argomenti troverà delle monografie dedicate tra la grande distribuzione libraria.


Se l’articolo ti è piaciuto e non vuoi perderti gli altri clicca mi piace, iscriviti alla mailing list o seguimi su WordPress.com!

Ecco la pagina di Carlo Cavazzuti con tutti gli altri articoli!

Gli altri articoli di Storia invece sono qui!

5 pensieri su “[STORIA] Il duello giudiziario nel tardo medioevo – di Carlo Cavazzuti

  1. Pingback: [STORIA] Il duello giudiziario nel tardo medioevo – di Carlo Cavazzuti — NARRARE DI STORIA | l'eta' della innocenza

Lascia un commento