Da qualche giorno è iniziato la fase di prenotazione per l’ebook della mia nuova opera “Il crepuscolo di Commodo. Il romanzo degli ultimi pretoriani”, in uscita il prossimo 19 ottobre.
Il crepuscolo di Commodo – COMPRA
Iniziamo oggi con il primo degli approfondimenti che ci accompagneranno prima e dopo l’uscita del romanzo. Da dove iniziare se non dalle due immagini (una riguardante Commodo, l’altra, meno appariscente, sui pretoriani) che appaiono in prima e in quarta di copertina?
Prima di cominciare una citazione doverosa va all’artista Julius Jääskeläinen, che ha realizzato con grande perizia la colorazione delle opere originali. In fondo all’articolo troverete il link per ammirare i suoi altri lavori.

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Busto di “Commodo come Ercole”
È la più famosa rappresentazione dell’imperatore Commodo. Venne ritrovata nel 1874 in una camera sotterranea degli Horti Lamiani, sull’Esquilino, assieme a due statue di Tritoni. La straordinarietà del reperto sta nell’ottimo stato di conservazione: al busto mancano soltanto una delle figure inginocchiate, la testa dell’altra figura e alcune dita della mano sinistra (restaurate).
L’augusto vi è rappresentato con le sembianze di Ercole. Il capo è coperto da una pelle di leone, le cui zampe sono strette sul petto; nella destra tiene la clava; nella sinistra i pomi dorati delle Esperidi; lo sguardo dell’imperatore è aperto e franco, la barba folta e riccia. Il busto è sorretto da un insieme di elementi significativi: il pelta, lo scudo delle Amazzoni; due cornucopie abbondanti di frutti; un globo con elementi astronomici. Compaiono infine due Amazzoni inginocchiate, colte nell’atto di rendere omaggio a Commodo.
La datazione del busto è tuttora oggetto di controversia. La raffigurazione di Commodo, infatti, presente elementi “classici” del periodo antonino. La barba e lo sguardo sono ancora quelli di un “imperatore filosofo”, com’era il padre Marco Aurelio. Ciò che è totalmente cambiato è il contesto erculeo e divino in cui la raffigurazione è calata. Per questo, si è pensato che il busto sia una realizzazione intermedia del regno di Commodo (anni tra il 185 e il 190) precedente, dunque, gli ultimi folli anni (narrati nel mio romanzo), dove le fonti letterarie ci raccontano di un Commodo che portava un acconciatura “gladiatoria”, cioè con i capelli corti.
Sull’aspetto fisico dell’imperatore, le fonti concordano nel ritenere Commodo un uomo di bell’aspetto e ben proporzionato nel fisico, che curava costantemente. Capelli e barba erano di un biondo che egli sottolineava usando polvere d’oro; gli occhi erano un po’ sporgenti (particolare presente in altri busti dell’imperatore).
Tentiamo di interpretare ciò che vediamo nel busto. Commodo si identifica in Ercole. Il globo rappresenta il dominio dell’imperatore sul mondo. La cornucopia è l’abbondanza e la felicità portate dal sovrano al popolo. Le due statue di Tritoni, che probabilmente fiancheggiavano il busto, rappresentano il dominio sui mari. Infine, i pomi delle Esperidi, simbolo di eterna giovinezza ed immortalità, sono il frutto colto dall’imperatore nella sua trasfigurazione in Ercole. Come l’eroe, Commodo ascese già in vita ad uno status divino.

In definitiva, così conclude lo storico Oliver Hekster la sua analisi dell’opera:
The message was unavoidable: Commodus was more than a mere mortal.
Il messaggio era chiaro: Commodo era più che un semplice mortale.
“Commodus: An Emperor at the Crossroads” , pag. 122
Non poteva esservi opera migliore per fare da copertina al mio romanzo!
Il crepuscolo di Commodo – PRENOTA

Altre info sul romanzo (e il primo capitolo in anteprima gratuita)
L’ha ripubblicato su The sense.
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