1242: La battaglia del lago Peipus – La batalla del lago Peipus

Articolo bilingue di Stefano Basilico
Artículo en doble idioma de Stefano Basilico


Conosciuta anche come “la Battaglia del Ghiaccio”, in tedesco “Schlacht auf dem Eise”: Aleksandr Jaroslavič Nevskij, Principe di Novgorod, sconfigge i Cavalieri dell’Ordine Teutonico in una drammatica e decisiva battaglia.

Il suo nome – o per meglio dire il suo soprannome – “Alessandro della Neva”, viene fatto risalire a una sua precedente vittoria nei confronti degli Svedesi sul fiume Neva (15 luglio 1240). I nemici avevano invaso la Russia, sbarcando alla foce del fiume, facendo seguito alla bolla papale di Papa Gregorio IX, nel tentativo di arrivare alla conversione dei Russi Ortodossi. 

Qualche tempo dopo, il Principe Aleksandr dovette andare in soccorso delle popolazioni delle città di Pskov e Yuriev (nella zona di Novgorod), minacciate dai Cavalieri dell’Ordine Teutonico; quest’ordine medioevale di carattere religioso militare, che era stato fondato in Palestina nel 1190 ai tempi della Terza Crociata, aveva analogamente invaso la Russia basandosi sulla medesima bolla papale. Lo scontro decisivo ebbe luogo sulla superficie gelata del Lago Peipus, dove le truppe di Aleksandr riuscirono a sconfiggere i Cavalieri Teutoni.

Dopo aver nuovamente sconfitto gli Svedesi in Finlandia nel 1256, il Principe Alessandro diede prova di lungimiranza politica e assennatezza diplomatica nel mediare tra gli interessi del suo popolo e i Mongoli dell’Orda d’Oro, svolgendo un ruolo di primo piano nell’unificazione dei Principati della Russia settentrionale.

Il Principe, figura di eroe della Santa Madre Russia e che siede a buon diritto tra i “padri fondatori” della Patria, fu successivamente canonizzato dalla Chiesa Ortodossa e dichiarato Santo nell’anno 1547. Lo Zar Pietro I ordinò che i suoi resti fossero tumulati a San Pietroburgo, e nell’anno 1725 su indicazone di sua figlia Caterina I fu introdotto “l’Ordine Imperiale di Sant’Aleksandr Nevskij”: una delle più elevate decorazioni militari della nazione.

Inoltre, l’episodio della Battaglia del Ghiaccio è stato reso immortale nel film “Aleksandr Nevskij” di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (1938): un’autentica opera d’arte, impreziosita da una stupenda colonna sonora, la musica di Sergej Sergeevič Prokof’ev.

Tutto ciò porta con sé il ricordo di una magica e indimenticabile notte di cinema e musica nell’‹‹Auditorium›› di Milano (22 gennaio 2016), quando la visione della pellicola – in versione restaurata – fu accompagnata dall’esecuzione dal vivo della colonna sonora (Orchestra e Coro “Giuseppe Verdi”, Maestro Giuseppe Grazioli). 

Il momento più emozionante, il penultimo quadro: “Il campo della morte”; dopo il terribile combattimento, la voce meravigliosa del mezzosoprano Annely Peebo, a rappresentare il canto di una giovane donna: ad interpretare una sorta di profonda e commovente ‹‹laudatio funebris›› carica di dolore, mentre cerca il suo fidanzato tra i morti e feriti, dicendo che vuole sposarsi con un uomo valoroso:

“Attraverserò il campo ammantato di neve.
Mi stenderò sul campo della morte.
Chi riposa tranquillo dove le sciabole l'hanno lacerato,
chi giace impalato dall'asta di una freccia.
Dalle loro calde ferite, il rosso sangue come pioggia si spande
sul nostro suolo natìo, sui nostri campi di Russia.
Colui che è perito per la Russia di nobile morte
sarà benedetto dal mio bacio sui suoi morti occhi.
E per quel bravo giovane che è rimasto in vita
io sarò una vera moglie, e un'amica appassionata.
Non mi sposerò con un uomo attraente:
la bellezza e il fascino terreni presto appassiscono e muoiono.
Mi sposerò con un uomo che sia coraggioso.
Ascoltate, coraggiosi guerrieri, uomini dal cuor di leone.”

(también conocida como “la Batalla del Hielo”, en alemán “Schlacht auf dem Eise”): Aleksandr Jaroslavič Nevskij, Príncipe de Novgorod, derrota a los Jinetes de la Orden Teutónica en una dramática y decisiva batalla. 

Su nombre, o mejor dicho su apodo, concretamente “Alejandro del Nevá”, está relacionado con su anterior victoria contra los Suecos en el río Nevá (15 de julio de 1240). Los enemigos habían invadido Rusia, desembarcado en el río, después de la bula del Papa Gregorio IX, en el intento de llegar a la conversión de los Rusos Ortodoxos. 

Algún tiempo después, el Príncipe Aleksandr tuvo que acudir en ayuda de la poblaciones de las ciudades de Pskov y Yuriev (en la zona de Novgorod), amenazadas por los Jinetes de la Orden Teutónica; esta orden medieval de carácter religioso-militar, fundada en Palestina en 1190 en la Tercera Cruzada, había igualmente invadido Rusia apoyándose en la misma bula papal. La batalla decisiva tuvo lugar en la superficie helada del lago Peipus, donde las tropas de Aleksandr derrotaron a los caballeros teutónicos.

Después de haber derrotado otra vez a los Suecos en Finlandia en 1256, el Príncipe Aleksandr supo gestionar con previsión política y diplomática sensatez, actuando de mediador entre su pueblo y los Mongoles de la Horda de Oro y con un papel destacado en la unificación de los principados del norte de Rusia.

El Príncipe, entre los “padres fundadores” y héroe de la Santa Madre Rusia, fue posteriormente  canonizado por la Iglesia Ortodoxa y declarado Santo en el año 1547. El Zar Pedro I El Grande ordenó que su cuerpo fuera trasladado en San Petersburgo, y en el año 1725 fué introducido por su hija Catalina I el “Orden Imperial de San Aleksandr Nevskij”: una de la más destacadas condecoraciones militares.

Además, el episodio de la Batalla del Hielo quedó inmortalizado en la  película “Aleksandr Nevskij” de Serguéi Mijáilovich Eizenshtéin (1938): auténtica obra de arte, enriquecida por una estupenda banda sonora, la música de Serguéi Serguéievich Prokófiev. 

Todo esto trae el recuerdo de una mágica e inolvidable noche de cine y música en el ‹‹Auditorium›› de Milán (22 de enero de 2016), donde la visión de la película restaurada fué acompañada por la banda sonora “en vivo” (Orquesta y Coro “Giuseppe Verdi”, Maestro Giuseppe Grazioli). 

El momento más emotivo, el penúltimo cuadro: “El campo de la muerte”; después del terrible combate, la voz maravillosa del mezzosoprano Annely Peebo, representando el canto de una joven mujer; algo como una impactante y conmovedora ‹‹laudatio funebris›› repleta de dolor, buscando su novio entre muertos y heridos, diciendo que quiere casarse con un hombre valiente:

“Camino por el campo nevado. 
Vuelo sobre el campo de la muerte. 
Busco al glorioso halcón,
mi prometido, aquel joven valiente.
Unos yacen atravesados por la espada, 
otros por flechas.
Derraman su sangre sobre el glorioso suelo de la tierra rusa.
De aquel que murió por Rusia, besaré sus ojos muertos. 
Y para quien todavía viva, seré esposa fiel y dulce amante.
No elegiré a un hombre por su hermosura,
pues la belleza terrenal llega a su fin. Elegiré como esposo al valiente,
¡Bravo halcón, responde a mi llamada!"

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