[SAGGIO] Le grandi battaglie aeree – Andrea Lopreiato

le-grandi-battaglie-aeree-x1000Le imprese, le vittorie e le sconfitte più incredibili mai avvenute in cielo.

Il volo ha sempre affascinato l’essere umano e la possibilità di potersi librare nel cielo ha alimentato la fantasia di poeti, scrittori, mercanti, inventori e scienziati dall’alba della civiltà. Quando il 17 dicembre 1903 i fratelli Wright riuscirono a mantenere in volo per 12 secondi l’aeromobile da loro progettato, molti aspetti della vita dell’uomo vennero rivoluzionati per sempre. Il sogno dei condottieri di ogni tempo di materializzarsi con i propri eserciti sull’avversario si stava improvvisamente realizzando: stavano nascendo le operazioni militari nella terza dimensione. Lo sviluppo del mezzo aereo fu così rapido che solo pochi anni dopo il volo del flyer esistevano già aerei da ricognizione e da bombardamento. In poco più di cento anni le operazioni aeree si sono dimostrate determinanti per il successo sul campo, portando in maniera improvvisa sull’obiettivo un devastante potere distruttivo e concretizzando in una sola azione tutti gli elementi dell’arte militare convenzionale: sorpresa, fuoco, massa e manovra.

L’ultimo libro mandatomi dalla Newton Compton Editori (con cui collaboro da tempo) non è una “storia generale” del volo. In modo molto più diretto e senza fronzoli, il libro di Andrea Lopreiato (laureato in scienze politiche, paracadutista, pilota) racconta singole vicende: dal primo bombardamento nella guerra libica alle imprese degli assi dell’aria nella Grande Guerra; dal sanguinoso assalto aerotrasportato di Malta all’evoluzione della strategia alleata nella guerra aerea contro la Germania; dall’operazione Rolling Thunder durante la guerra del Vietnam alla prima guerra del Golfo; dal bombardamento della Serbia nel 1999 alle recenti operazioni in Libia e in Siria per arrivare alla “guerra spaziale”, cioè ai satelliti.

La trattazione del presente volume narra, attraverso trenta eventi principali, come il potere aereo abbia influito nei moderni conflitti, talvolta in modo risolutivo e altre volte in modo sconnesso agli eventi delle operazioni militari terrestri; infatti, trattare il potere aereo a sé stante sarebbe un errore, poiché per quanto possa essere decisivo per la vittoria, alla fine è a terra che si decide l’esito dei conflitti.

Ogni episodio presenta una parte dedicata alle conclusioni, dove si raccolgono i concetti principali emersi in quel preciso momento storico, eventualmente messi a sistema con avvenimenti precedenti o futuri. Le conclusioni di ogni paragrafo costituiscono quindi un fil rouge attraverso il quale si sviluppa la discussione circa l’impiego del potere aereo, nei vari periodi storici: tramite lo stesso, il lettore potrà costruire una propria considerazione sull’argomento.

Il libro, comunque, ha un filo conduttore che unifica gli avvenimenti raccontati. Già pochi anni dopo l’invenzione dell’aereo (nel 1903 per opera dei fratelli Wright) i primi teorici della nuova arma ne capirono le potenzialità: personalità come l’italiano Giulio Douhet, l’americano Billy Mitchell e l’inglese Hugh Trenchard concepirono le idee del “dominio dell’aria” e del “bombardamento strategico”. La nuova arma avrebbe permesso di piegare una nazione e vincere una guerra ricorrendo all’uso esclusivo e massiccio dei bombardieri, che avrebbero riversato un fiume di bombe sulle città e sul territorio nemico.

aereo_richard harris comandante del bomber command della raf, soprannominato butcher o bomber
Sir Richard “Butcher” (macellaio) Harris, capo del Bomber Command della RAF nella seconda guerra mondiale che propugnò una strategia di bombardamente a tappeto delle città tedesche. Gli storici dibattono se tale distruttiva strategia abbia contributo o no alla vittoria alleata.

Le grandi battaglie aeree, quindi, ripercorre quegli episodi bellici del XX e del XXI secolo in cui le operazioni aeree hanno avuto un ruolo importante e, con grande competenza tecnica e precisione terminologica, ne analizza gli effetti alla luce della pretesa teorica che abbiamo esposto sopra. Dunque, non solo ogni evento (il libro consta di una trentina di capitoli) è descritto in dettaglio con buon piglio narrativo, ma viene inquadrato all’interno di questa analisi,

Una caratteristica che ho estremamente apprezzato del libro è la ricchezza del lessico tecnico e militare. Senza mai esagerare, cosa che potrebbe allontanare il lettore, l’autore ci introduce piano piano a numerosi termini del settore. Per fare qualche esempio: condimeteo, cioè condizioni meteo; CAS (close air support); BAI (battlefield air interdiction) e molti altri. Compaiono anche termini non strettamente del settore: ad esempio, parlando del Giappone degli anni ’30 l’autore cita la Hokushin-ron e la Nanshin-ron, ovvero la “strategia settentrionale” e quella “meridionale”, che allora erano al centro delle discussioni presso le elité politiche del paese del Sol Levante.

La narrazione è veramente ricca e varia. Alcuni capitoli sono incentrati su singoli episodi, limitati nel tempo e nello spazio, come il già capitolo sull’invasione di Creta, quello sulle battaglie di “Mezzo Giugno” e “Mezzo Agosto”; altri invece riguardano periodi molto più lunghi, come il magnifico capitolo sull’offensiva aerea alleata sul Reich o quello sull’intervento sovietico in Afghanistan.

aereo_72nd_Shinbu_1945_Kamikaze
Una squadra di kamikaze giapponesi poco prima dell’imbarco. Il loro sacrificio non ribaltò le sorti della guerra ma arrecò danni gravissimi alla flotta americana.

L’autore giunge alla conclusione che soltanto in un caso il dominio dell’aria ha permesso la vittoria finale senza intervento delle forze di terra: si tratta dell’intervento NATO in Serbia e Kosovo nel 1999. Negli altri casi l’autore analizza con acutezza l’errore di quei vertici militari che credettero di poter piegare un paese soltanto attraverso i bombardamenti: esempi eclatanti sono la Battaglia d’Inghilterra, l’operazione Rolling Thunder (con cui gli americani tentarono di piegare il Vietnam tra il 1965 e il 1968) e Operation Iraq Freedom del 2003. In tutti questi casi l’arma aerea non fu sufficiente per raggiungere gli obbiettivi politici della guerra e l’intervento delle truppe di terra (i famosi boots on the ground) rimase imprescindibile.

Il mito dell’invincibilità del potere aereo, assistito da avveniristici sistemi volti all’impiego di munizionamento intelligente, iniziato durante la prima guerra del
Golfo, continua sino all’inizio del ventunesimo secolo; le forze di terra e di mare sembrano obsolete, un retaggio del passato. La guerra senza perdite sembra possibile; purtroppo le successive attività operative in Iraq e Afghanistan dimostreranno che servirà ancora tanta fanteria e che molti soldati moriranno per stanare gli “insurgents” dai centri abitati.

Per concludere, è un libro pieno di “fatti storici”, siano essi biografie di piloti e teorici del volo, schede tecniche di aerei, resoconti di scontri, mappe delle operazioni. In sostanza, ciò che ogni buon amante della Storia dovrebbe cercare.


Il libro sul sito della Newton Compton Editori


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